IL VERO SIGNIFICATO DI ITADAKIMASU E COME QUESTA PRATICA PUO’ RIDURRE LO SPRECO ALIMENTARE

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IL VERO SIGNIFICATO DI ITADAKIMASU

IL VERO SIGNIFICATO DI ITADAKIMASU E COME QUESTA PRATICA PUO’ RIDURRE LO SPRECO ALIMENTARE

“Itadakimasu” è un’espressione fondamentale nel tuo vocabolario giapponese. È spesso tradotto letteralmente come “ricevo umilmente”, ma durante i pasti è paragonato a “Buon Appetito”, “Mangiamo”, o “Grazie per il cibo”. Alcuni addirittura lo paragonano alla pratica tradizionale religiosa di ringraziare prima di mangiare.

Ma gli usi di “itadakimasu” spaziano in altri ambiti, oltre a quello del cibo. Sebbene le radici di questa espressione siano antiche, pronunciare questa frase prima dei pasti è un’usanza giapponese abbastanza recente. Andiamo ad indagare la storia, gli usi, il significato e la filosofia che c’è dietro ad “itadakimasu”.

 

IL SIGNIFICATO DI ITADAKIMASU

Nella sua forma più semplice, Itadakimasu 頂 き ま す い た だ viene utilizzato prima di ricevere qualcosa. Ecco perché la traduzione itadakimasu più comune è:

 

頂 き ま す (い た だ き ま す)

ricevere; ottenere; accettare (umilmente).

 

Questo spiega il motivo per cui si dice prima di mangiare. Si sta “ricevendo” del cibo, dopotutto.

 

Itadakimasu (e la sua forma del dizionario itadaku 頂 く い た だ) deriva dalle radici giapponesi del buddismo, che insegna il rispetto per tutti gli esseri viventi. Questo pensiero si estende al momento del pasto sotto forma di ringraziamento alle piante, agli animali, ai contadini, ai cacciatori, ai cuochi e a tutto ciò che è coinvolto nel pasto.

 

ESEGUIRE LA PRATICA ITADAKIMASU

Dire “itadakimasu” prima di un pasto è un elemento significativo del galateo giapponese, quindi è importante imparare come farlo nel modo giusto. Di solito si pronuncia la frase insieme agli altri commensali, ma è considerato altrettanto normale che ogni persona la pronunci individualmente quando inizia a mangiare.

 

Eseguire itadakimasu prima di un pasto è semplice e si svolge in solo quattro passaggi:

 

  1. Unire le mani
  2. Dire “itadakimasu”
  3. Inchinarsi leggermente
  4. Prendere le bacchette e iniziare a mangiare

 

I passaggi elencati sopra mostrano la versione “base” di questa pratica. In realtà essa è investita di una tale importanza che ne esistono diverse versioni a seconda del contesto in cui ci si trova. Ci si adegua alle situazioni formali, informali o standard applicando lievi differenze nel linguaggio del corpo e nell’enunciazione. Il modo in cui si esegue itadakimasu dipenderà dalla situazione e dalle persone con le quali si mangia. Quindi occorrerà usare il buon senso e adattare il proprio approccio di conseguenza.

 

L’unica grande differenza tra le tre versioni è l’uso delle mani. Nella versione “informale”, non sarà necessario unirle. Oltre a questo, le differenze tra le versioni sono davvero sottili e non influenzeranno molto il rapporto con le persone che si hanno intorno in una qualsiasi situazione. Eseguire itadakimasu durante un pasto non è come mettere in pratica le usanze legate alla cerimonia del tè. Finché si seguono i passaggi elencati sopra e si rispettano con educazione le persone che si hanno intorno, ci si sentirà a proprio agio.

 

LA STORIA

Il kanji per itadaku 頂 significa montagna. Il significato originale di itadaku è in realtà “mettere qualcosa sopra la testa” oppure “indossare in testa”, giocando con l’idea di movimento verso l’altro che evoca il concetto di montagna. Non ci volle molto perchè la parola venisse poi associata al concetto di “ricevere cose”, specialmente cibo.

 

Il buddismo giunse in Giappone durante il periodo Asuka (592-710 d.C.), portando con sé la pratica di “sollevare” gli oggetti quando si ricevevano da persone di alto rango, oppure quando si prendeva il cibo o la bevanda che originariamente veniva offerta agli dei (osagari お 下 が り さ). Quindi, naturalmente, itadaku, un verbo che significa sollevare cose sopra la propria testa, iniziò ad essere usato come una versione “umile” di parole che significavano “ricevere”.

 

Ma fu solo secoli dopo, che all’ora dei pasti “itadakimasu” iniziò ad assumere il suo significato attuale. Nel 1812, in Giappone fu pubblicato un libro chiamato Koukou Michibiki Gusa 孝行 導 草 こ う こ う み ち び き ぐ さ. Era una guida, un galateo per la vita quotidiana. In essa c’è una frase che gli storici indicano come l’origine del moderno itadakimasu del pasto:

 

箸 は し 取 ら と ば 、 天地 あ め つ ち 御 代 み よ の 御 み お ん め ぐ 、 主 君 し ゅ く ん や 親 お や の 御 恩 ご お ん あ ぢ わ ゑ

“Quando prendi le bacchette, dovresti ringraziare tutta la natura e gli esseri viventi, l’Imperatore e i tuoi genitori”.

 

Dopo la pubblicazione di questo libro, l’idea di ringraziare prima di un pasto fu diffusa dal buddismo della setta Jōdo-shinshū. Sebbene i monaci di questo ordine facessero un buon lavoro nel divulgare questa abitudine, non tutti gli abitanti del paese accolsero il loro invito. Uno studio del 1983 dello storico giapponese Isao Kumakura ha rivelato che “itadakimasu” è rimasta una pratica regionale fino all’inizio del XX secolo. Egli intervistò persone di tutto il Giappone nate nell’era Meiji e Taisho e chiese loro delle loro abitudini a tavola. Secondo i risultati, non tutti confermarono di pronunciare “itadakimasu” prima di mangiare. Allora quando esattamente questa pratica diventò un’usanza nazionale?

 

Secondo un libro di Shoyo Yoshimura, essa prese piede durante la prima era Showa, quando l’istruzione era gestita dal Giappone imperiale. Gli insegnanti costringevano gli studenti a ringraziare tutti gli esseri viventi, l’imperatore e i propri genitori prima di mangiare. Terminavano i loro ringraziamenti con “itadakimasu”. Questa promessa è stata chiamata shokuji-kun 食 事 訓 し ょ く じ く ん, da 食 事 し ょ く じ che significa “pasto” e 訓 く ん che significa “lezione” o “dottrina”. È molto simile al brano del Koukou Michibiki Gusa menzionato prima.

 

Anche se l’origine di itadakimasu risale al periodo Asuka, la sua forma attuale esiste solamente da circa 75 anni. Ciò significa che ci sono ancora persone vive oggi che ricordano un tempo in cui in Giappone si usava “itadakimasu” a livello nazionale. Chissà quale sarà la prossima evoluzione di questa usanza.

 

E sebbene dire “itadakimasu” prima di un pasto abbia preso piede in Giappone, questa pratica non è ancora diffusa a livello nazionale. Secondo una ricerca condotta da J-town:

 

Il 64% dei giapponesi unisce le mani quando dice “itadakimasu”

Il 28% dice “itadakimasu” e non fa nient’altro

L’1% ha unisce le mani senza dire “itadakimasu”

Il 6,3% non fa nulla

 

Apparentemente, le differenze di comportamento dei giapponesi dipendono dalla regione di provenienza: abbiamo detto che “itadakimasu” era originariamente diffuso dalla setta buddhista Jōdo-shinshū. Hiroshima è nota per la sua alta concentrazione di templi Jōdo-shinshū. Nello stesso sondaggio infatti, il 92% delle persone a Hiroshima ha dichiarato di praticare l’”itadakimasu”. Ciò dimostra quanto il lavoro della setta Jōdo-shinshū abbia avuto un impatto duraturo sul comportamento delle persone fino ad oggi.

 

 

 

IL CUORE DEL RITUALE ITADAKIMASU

 

In Giappone, c’è un detto:

 

お 米 こ め 一粒 ひ と つ ぶ 一粒 ひ と つ ぶ に は 、 七 し ち に ん の 神 様 か み さ ま が 住 ん で す い る。

Sette dei vivono in un chicco di riso.

Questo sottolinea l’idea che ogni pezzetto di cibo sia importante.

Il rituale “itadakimasu” racchiude in sé i concetti della gratitudine e della riflessione, anche se solo per un momento. Alla luce di questo significato, iniziare un pasto pronunciando “itadakimasu” implica che si finirà tutto ciò che si ha davanti. Qualche essere vivente animale o vegetale ha rinunciato alla propria vita per questo pasto, quindi può essere considerato irrispettoso lasciare sul piatto avanzi di cibo.

Ma come abbiamo visto, la gratitudine di itadakimasu va oltre il tavolo da pranzo ed entra a far parte della vita quotidiana. Qualunque cosa si riceva, che sia un cappello, un lavoro o una corsa in taxi per l’aeroporto, occorre riceverla con apprezzamento, senza sprecarla. Perché il cuore di itadaku è la gratitudine per le cose che ci sono state donate e la determinazione a sfruttare al meglio ciò che si possiede.

 

Fonte: tofugu.com

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